giovedì 18 aprile 2013

UrbanaMente anticorpi all'apatia, Mauro Magatti ci narra la società

Magenta, mercoledì 17 aprile, una serata piacevole già dal clima di prima primavera, nella sala consiliare che voglio immaginare come "auditorium della biblioteca" prestato alla politca.
 Grazie all'associazione UrbanaMente è presente il sociologo Mauro Magatti, autore di vari testi, tra cui l'ultimo su cui ha concentrato la serata
"La grande contrazione, i fallimenti della libertà e le vie del suo riscatto"
notare l'immagine di copertina che
richiama l'immagine del profilo fb degli
Ecologisti del TIcino
Ovviamente il fatto che insegni in Cattolica e frequenti un ambiente d'elitè incide sulla Sua visione del mondo, per intenderci, non è come noi della statale che le notti non le passiamo nei locali alla moda, ma più spesso ai presidi fuori dalle fabbriche o per fermare i cantieri delle opere inutili che, a mio avviso sono una parte significativa della "presunta" crisi;
(non me ne vogliano gli amici della cattolica e il Prof: Magatti, ma pensando al mio vissuto da "osservatore di strada"so bene come certe situazioni siano "rese" invisibili)
dopo esporrò il perchè la definisco "presunta crisi", nonostante io la stia vivendo e subendo in pieno (ma son fatti miei e, visto che di sociologia parliamo, ricordiamo che la "mission" del sociologo è comprendere, rielaborare e dare una visione coerente della società e, la "mitica" frase del prof. Maraffi, "il particolare è una parte meno particolareggiata del generale, e il generale è l'insieme dei particolari, meno dettagliata"), ma ritengo sia stato un onore per Magenta, ospitare tal luminare.
Tornando al seme, il prof. Magatti ha esposto chiaramente la sua visione della crisi ripercorrendone la genesi, partendo dall'analisi della situazione italiana; la raggiunta "libertà" dovuta al boom economico, (ops... mi accorgo che qua mi dilungherei, avendo una visione un po' differente.. per alcuni è boom economico, della borghesia, come dice la banda bassotti (punk rock).. per me vuol dire ricordare le officine di Reggio Emilia, quella pagina di storia dove tutta la città solidarizzò con gli operai in mobilitazione e.. ma esiste wiki.. vi metto il link, già significativo dal nome...Strage_di_Reggio_Emilia

Comunque è veramente un bel testo, e, per chi sta dalla parte "degli sfruttati" bisogna sapere cosa pensa il "rivale" di classe (o ceto per dirla alla Weber e non alla Marx) e Magatti ha una esposizione chiara, lineare e lucida e soprattutto intelligente e sapiente, per intenderci, non è un politico pdl da festini, o un scilipoti; Magatti è un fine intellettuale che affascina con la sua descrizione della società, e mostra di essere molto critico verso la parte destra, vi riporto una sua battuta, che è illuminante per la comprensione del nostro quotidiano;
prof. Mauro Magatti
"Berlusconi dopo aver fascinato gli elettori, promettendo mari e monti
(e qua un cenno ad un altro passaggio saliente della serata, ovvero, la genesi e condivisione da parte della società, di quella volontà di potenza, di Niciana memoria, e psicologicamente parlando, con quel che ne determina e plasma nelle azioni e aspirazioni degli individui)
non si preoccupa di governare, ma di farsi un harem di diciottenni" (ho cambiato la forma per evitare querele a me e al prof.) e non è un caso isolato, ma potremmo definirlo archetipico, ricordando anche altri noti e celebri casi; dove il "desiderio sessuale" incarna precisamente la "volontà di potenza".

Nel corso della serata viene anche accennato il discorso della decrescita e molti dati economici, ovviamente il professore non la ritiene uno strumento valido e mi ha dato l'opportunità a fine serata di accennare al concetto dimenticato e nascosto dai più di CONVERSIONE ECOLOGICA (pensando ad Alexander Langer, ovvero un cambiamento auspicabile e desiderabile della società, nel rispetto dei diritti, delle diversità e dell'ambiente... "per una europa dei popoli e dei diritti, delle differenze e del rispetto, non delle banche e dei poteri che affamano"citazione di Alex Langer)

Non vi rubo altro tempo, invitandovi alla lettura dell'interessante saggio del prof... e... a dir la verità ho dimenticato a casa gli appunti di ieri sera... successivamente approfondirò, nel frattempo, come detto, buona lettura!
Ringrazio l'associazione UrbanaMente per la bella serata e non posso non citare il Sindaco Marco Invernizzi che cogliendo pienamente l'esposizione, ha approfittato per "spolverare" i dubbi sulla volontà di Magenta come comune antimafia e il fatto che l'assenza di codici comunicativi condivisi crea incomprensioni e divisioni quando queste non sussistono (mi riferisco alla polemica sul COISP nelle scuole di Magenta, che ritengo sia stata una svista, ma anche il fatto che l'ex presidente del consiglio comunale magentino, fa parte di quella struttura e certo, non me lo vedo Santopaolo a inveire contro la madre di Aldrovandi come i suoi colleghi ferraresi, anzi lo ricordo come persona equilibrata, e appunto presidente del cons. com. di Magenta).
la sala consiliare, e vi assicuro che per trattarsi
di una serata culturalmente impegnativa è un succeso
Le conclusioni della serata sono state sulla necessità di ricostruire la società; paroloni altisonanti, se volete, ma quanto mai, veri e necessari, e allora il merito al comune di Magenta di avere avviato percorsi di ascolto e anche alla città di Milano con le numerose iniziative che sta mettendo in piedi.
Come dire.. Berlusconi e le TV ci hanno "ipnotizzato" e "cancellato" la società, con l'illusione che l'economia fosse solo "Consumo" (ricorderete l'irritante pubblicità che invitava a consumare); ci han messo in ginocchio.. ma è ora di rialzarsi e di rincominciare a correre... la Grecia è dietro l'angolo, e anche altri non è che siano in perfetta salute.

Marco Invernizzi    Sindaco di Magenta   
*ho usato il termine "presunta crisi" in quanto a leggere criticamente l'economia e i consumi non è una crisi strutturale, ma un "giro di vite" del ceto al potere verso i subalterni (io.. e forse anche voi.. di sicuro i miei amici dei presidi) e tutto questo è dovuto al restringersi degli spazi di democrazia e di partecipazione politica; emblematica anche la descrizione del fenomeno "grillino" (io preferisco 5 stelle per riportarli al senso delle 5 stelle dei comuni virtuosi, improntate alla sostenibilità e al rispetto dell'uomo e dell'ambiente) dove non parlano (o non vogliono) parlare di politica ma parlano di informatica.



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