Non sono mai stato un campione, ma se
anche fosse, non è tanto essere un campione, quanto venir
riconosciuto come tale.
Ricordo un sabato pomeriggio, piovoso e
freddo, manco fosse autunno inoltrato, l'elettricità nell'aria,
tensione alle stelle, l'incoscienza dello sport e della giovane età,
una partita di pallone, si sa, non vuol dire niente e a volte vuol
dire tutto, forse una sfida campionato di un campionato di squadre
giovanili, come se davanti ci fosse una platea di finale europea, le
rivalità, che a pensarci fa solo sorridere in ragazzi di 14 anni;
una partita che in ogni allenamento, da 5 mesi, dalla sfida del
girone d'andata (e si una sfida, mica una partita) è il chiodo fisso
in quelle teste in costante evoluzione.
Arriva quel pomeriggio, pioggerellina,
la distribuzione delle magliette negli spogliatoi; e li il trauma, il
n. 15, vuol dire panchina, le parole di ammonimento del mister,
“entri fresco nel secondo tempo”, come puzzavano di imbroglio, un
imbroglio durato 5 mesi; ma fa niente, si mastica amaro, questa è la
vita, per poi degustare il dolce; non c'è bianco se non vedi il
nero, e poi, per chi ambisce a conoscere tutto lo spettro cromatico,
un tuffo nel nero, serve sempre.
La partita è tesa, va il primo tempo,
ci fanno un gol, la polisportiva Oratoriana Vittuone, la regina
incontrastata del girone, è avanti di un gol, il miglior difensore
del campionato, un ossonese, del mio paese, è in quella squadra, un
giovane campione, di testa le prende tutte e sa sempre ripartire e
rilanciare la squadra, ma questa è un altra storia.
Inizia il secondo tempo, i biancorossi
dell'Ossona arrancano, la voglia di giocare è tanta, il mister non
mi chiama, una sorta di nube mi avvolge la testa, guardo la partita
come dentro una bolla, il mister (allenatore) non mi chiama per
riscaldarmi, mancano ormai nemmeno 10 minuti, non mi chiama, siamo
sotto di un gol,, la pioggia smette, il mister si gira e mi fa “Gibo
scaldati”, mi metto a correre a lato del campo, tempo un minuto,
entro in campo;
rimessa laterale, proprio vicino alla
panchina, non guardo niente e nessuno, la porta tanto non me la
spostano, è li a 40 metri, e io ci vado, ci vado come un treno che
senza binari, non vede ostacoli, salto in velocità due difensori,
entro in area, saran passati 20 secondi nemmeno, tiro e il portiere
para e respinge, arriva il nostro attaccante di punta e Gol!!!,
Pareggio.
Esplode qualcosa. Ma non è finita.
Palla al centro.
Ripartiamo, si passano la palla, e
tempo tre secondi la intercetto, come se fossi un mastino, testa
bassa ancora e via verso la porta, gli ultimi 16 metri quelli in area
non sono più io, e non capisco come e perchè la palla va in porta,
Goal!!
In 2 minuti, abbiamo, ribaltato non una
partita ma tutta la stagione; di quel Goal, ricordo che mi son messo
a correre per il campo, fino alla nostra porta, non so se per
festeggiare o per sfuggire ai compagni che mi volevano saltare
addosso per festeggiare, ho fatto una corsa fino alla nostra porta,
tutto il campo.
Niente, cosi vi ho raccontato come mi
son sentito in questi 4 giorni, dopo aver trovato le normative
Regionali che non solo attribuiscono a chi ha fatto la Legge
Regionale le responsabilità, ma anche e soprattutto, che mica ci
frega di chi è la colpa del problema, ci interessa Risolverlo e
portarne soluzione; dunque, nella Legge Regionale 12 ottobre 2015
n.32, articolo 3 comma 1, e soprattutto negli allegati, si evince la
Facoltà di Regione Lombardia, nella figura del Presidente e
dell'Assessore Regionale di “ISTITUZIONE E REVOCA DI OASI DI
PROTEZIONE” , al punto successivo “Gestione delle oasi di
protezione”.
Ha fatto male, dopo un anno di duri
allenamenti, partire dalla panchina e non giocare tutta la partita,
ma poi, in due minuti, i due gol, la corsa. Sta facendo male, una
vita di studio, e poi, trovare il motivo più nobile di quello
studio.
Bene è tutto li, il resto è noia e
viva lo sport, viva l'ambiente, viva i Verdi, viva chi non si
arrende, viva chi non sta in platea a guardare.
E se avesse ragione Freud? E se avesse
ragione quel tizio che la vita vera sono i sogni, che quando stai
nella strada, sono le invidie e le bacate fantasie di chi non sa, che
provano a costruir chissà quale falsa verità?
Fatto sta che la partità ci fu, forse
un po' di romanzo e di sale nel ricordo dopo molti anni; fatto sta,
che la legge regionale c'è.
Se poi, serve il circo e i figuranti
per richiamare al dovere, vada anche quello, l'importante è vincere
la partita;
come non ho mai chiesto al mister
perchè non ho giocato dall'inizio, non chiederò ai “mestieranti
della politica che rifiutano la politica”, perchè di quella legge
regionale non han parlato; l'importante come mi ha rincuorato Umberto
ieri sera è, dovevi trovare nelle leggi lo “scacco matto”, l'hai
trovato. Bravo.
Grazie a tutti, che poi, la partita
l'abbiam vinta per la società di calcio, ora questa partita, la
dobbiamo vincere per la Società del futuro, e scusate se è poco.
Oggi è il giorno NoNuke che mi ricorda
dal profondo il perchè del mio sacrifico di ogni giorno come
funzionario a titolo volontario e gratuito senza nemmeno i rimborsi
della Federazione dei Verdi e le idee non hanno prezzo, il domani è
nostro.
Mercoledì h.8.30 Milano G7 Ambiente Forum Acqua.
alla presenza di Maroni (Regione Lombardia), manifestiamo il nostro dissenso al loro progetto di fare di Milano Città Metropolitana la Discarica di Regione Lombardia