Un pezzo di vita, collettiva, plurale, democratica, repubblicana, antifascista e autorganizzata. Dalle cantine, ormai quasi 30 anni fa, alla sala Di Vittorio, al secondo piano, dove si apre la vista a tutta magenta, alti e bassi, musica e teatro, ho pure scritto un monologo teatrale concerti e rassegne, gestioni, complotti delle destre per occuparlo e non farlo funzionare, fascisti rossi e altri, analfabeti patentati, mandati a sabotarci.
Le iniziazioni dei fascisti di Forza Nuova, le nostre pacate, educate e ferme risposte non violente e, il resto è storia.
Come sempre, uno di destra in Emilia Romagna, è più a sinistra di un lombardo che si dice di sinistra e per me, L'IDEAL è un pezzo di Oltretorrente in una bolla spazio temporale. I vezzi borghesi delle musiche volte, i cineforum, Vik che mi spiega la Palestina, le assemblee per fermare ecomostri, pezzi di vita, di vite.
Quella scritta immensa, l'ideal, che nessuno è mai riuscito a interpretare, ma a 200 metri, direzione Milano, il murales del Che e la scritta, portiamo colore in questo mondo grigio.
E ogni volta si riparte, 7 partiti comunisti, che, non ho ancora capito le differenze, se non che sono a inizio 900 e sono chiusi in una gabbia di specchi.
Riparte ogni volta, a fatica e con speranza.
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