giovedì 14 maggio 2020

Homo insipiens. Il dramma del non pensiero come illusione del pensiero

Scriveva Giovanni Sartori, come incipit del settimo capitolo del suo pahmplet "Homo videns", del fatto che l'homo insipiens, sciocco e simmetricamente che non sa, che è sempre esistito, ma, parafrasando Umberto Eco, nei bar, veniva immediatamente zittito alla prima castroneria, mentre nel mare magnum del web, trova risonanza e una sorta di aggregazione e camera di amplificazione; un pensiero volge anche a Tocqueville, nei rischi della "dittatura della maggioranza".


La follia che si è scatenata contro Silvia Romano è la punta dell'iceberg, frutto non solo della propaganda al veleno, ma di una deculturalizzazione della società che porta alla banalità dell'audience, senza valutare il contenuto di quel che viene enunciato e dichiarato.
uno spunto da Homo videns di Sartori

Nessun commento:

Posta un commento