martedì 15 gennaio 2019

Opera in 3 parti. Parole, Immagini, Suono. Metropolitana 5 Milano

180 anni fa, per una foto in bianco e nero, venti minuti di posa, 
poi, la foto a colori, il cinema, il digitale, 
i treni, il vapore, il motore, l'elettrico, il tram, la metropolitana,
la musica, soave accompagnava nell'evolversi, spesso incompreso e inatteso o forse solo sperato, di quei passi che si solcava al buio.
labirinto sotterraneo, dell'economia dei flussi
di una metropolitana completamente automatizzata, a tratti ancor più alienante, da suggestioni distopiche o futuribili
un esperimento video,
con l'intramontabile Debussy a dare il ritmo


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se non vi apre il video sopra
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descrizione 
"l'opera", in tre parti, 
lo scritto
decodificato in foto/immagine, 4 termini; 
il progresso dei mezzi, in 6 termini . 
La velocità, altro elemento, 
l'automatismo, come caratteristica. 
La musica, che trascende lo spazio/tempo, 
creando una "sua" dimensione. 
da un lato, il rischio distopico del romanzo di Emile Zola, 
dall'altro l'incantamento tipico dell'animazione delle immagini. 
L'arte suscita emozioni e sensazioni.

in evoluzione, non solo il passaggio della metropolitana, ma il "suo" percorso di avvicinamento e l'esperienzialità generata (nel video a seguire)

click per VIDEO Milano Metropolitana 5 un pensiero postmoderno

il cortocircuito dell'algoritmo e dei cookies, 
il paradosso della ricerca, 
più cerchi, profilato, 
meno potrai trovare,
ma solo ritrovare, 
quindi, anestetizzando e annullando la ricerca,
o meglio, continuando a illuderti 

di cercare quel che ti si vuol mostrare

in bici per vedere quel che.. a 100 metri non si scorge, la pista ciclabile tra Inveruno e Furato

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