I lavoratori dicono NO!
Vittoria dei lavoratori negli aeroporti di Malpensa e Linate.
Tra mercoledì e venerdì di questa settimana (11, 12, 13 giugno 2014) si è tenuto a Linate e Malpensa il referendum per l'approvazione o meno dell'accordo Azienda-Sindacati del 4.6.2014.
L'accordo aveva ad oggetto il passaggio di parte dei lavoratori da Sea Handling spa ad Airport Handling srl, nonchè le nuove condizioni contrattuali che prevedevano la riduzione di stipendi, ferie, permessi, premi di produzione e variazioni di orari e mansioni.
L'accordo avrebbe altresì confermato il passaggio di circa 250 addetti a Sea spa in mansioni di guardie addette ai varchi di sicurezza e coordinamento.
Sindacati e Azienda si sono più volte incontrati prima della conclusione dell'accordo senza mai interpellare i diretti interessati, ovvero i lavoratori da anni addetti agli scali, salvo poi chiedere la mera approvazione in sede referendaria del pacchetto già confezionato.
Col NO ha vinto la volontà dei lavoratori di essere parte attiva del processo decisionale, dai quali lavoratori dovrebbe dunque ormai essere chiaro che non si può prescindere.
Questi i numeri: 2214 elettori, 944 NO e 686 SI.
I lavoratori di Linate e Malpensa che hanno sin da subito sostenuto la posizione del NO anche attraverso l'intervento dei propri legali, dichiarano quindi soddisfazione per l'ampio successo ottenuto.
Ora l'Azienda deve mantenere in servizio tutti i lavoratori che non hanno aderito all'esodo e mantenere invariate tutte le condizioni contrattuali.
Ogni eventuale azione peggiorativa unilaterale sarà ritenuta illegittima e troverà pronta risposta individuale e collettiva nelle opportune sedi e anche con l'appoggio di San Precario.
I lavoratori del NO.
inquadriamo la situazione grazie agli attivisti di SAN PRECARIO
E’ un caso emblematico quello di Sea Handling, che in un colpo solo accorpa tutte le magagne e le nefandezze della gestione imprenditoriale di aziende di pubblica utilità, della collusione stato-imprese e delle politiche concertative sindacali. Sea è la società che gestisce i due scali milanesi, Malpensa e Linate. Malpensa (con il piano Malpensa2000, ve lo ricordate?) doveva essere il volano dell’economia lombarda così come si dice – 15 anni dopo – che dovrebbe essere Expo. Sappiamo tutti come è andata.
I faraonici numeri di passeggeri attesi e di merci – che dovevano far diventare Malpensa il principale hub italiano – vengono del tutto disattesi. Malpensa inizia un declino, favorito anche dalla crisi di Alitalia che non mantiene fede alla promessa di far diventare Malpensa il proprio hub e sposta il centro dei suoi traffici a Fiumicino. Anche un totale inesperto di aeroporti sapeva che nessuna compagnia di bandiera, nell’epoca dello sviluppo low cost, avrebbe potuto permettersi il lusso di tenere aperti due hub nello stesso paese, tranne i dirigenti di Sea, ovviamente.
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